Translate

LA PERFORMANCE




La Performance
Due corpi, stesso sangue.
 
Nessuna parentela.
Vivo, grazie a chi abbraccio.
(Kyrahm e Julius Kaiser)

Il rito ha inizio con l’atto del donare il sangue.

La mattina del giorno sabato 7 giugno 2014 alle ore 8.30 l’appuntamento è presso il Teatroinscatola, per poi recarsi insieme presso un centro trasfusionale vicino. Successivamente ai partecipanti verranno date delle semplici istruzioni per la performance serale.

La sera alle ore 21 dello stesso giorno si tornerà al Teatroinscatola, dove ci sarà la performance: l'emozionante incontro e abbraccio tra donatori e riceventi, persone che non potrebbero vivere senza regolari trasfusioni di sangue, che presenteranno il prezioso momento attraverso il linguaggio poetico della performance art.

Il pubblico può decidere se essere donatore e partecipare attivamente dalla mattina o anche assistere solo alla performance serale.

L’azione verrà videodocumentata nella sua interezza a partire dalla mattina.


CONCEPT
Miti, riti e tradizioni di ogni civiltà hanno sempre fatto riferimento all'immagine del sangue.


Ci furono molti artisti europei della performance e della body art estrema che dagli anni Sessanta ai Settanta ( in cui la pratica raggiunse il culmine) usarono sangue animale ed umano in azioni violente concentrate sul corpo. Le stesse tornarono dirompenti negli anni 90 e anche la nostra ricerca dal 2009 ha vissuto questa fase.

Gans afferma che ormai l'estetico sacrificale dell'arte è ora sostanzialmente esaurito.
La nostra necessità attuale è orientata al dono. 
L’economia del dono ha caratterizzato diverse società “primitive” e, ad oggi, solo pochi gruppi sociali e culturali continuano a praticarla.

In Italia si stima che vi sia bisogno di 40 unità di sangue l'anno ogni 1000 persone, cioè di circa 2.400.000 unità. C'è costantemente urgente bisogno di sangue. La maggior parte di noi può donare il sangue e molti, almeno una volta nella vita, potrebbero averne bisogno.

Un evento assolutamente gratuito
Secondo Andrea Tagliapietra:

“Aristotele definisce il dono come una “irreddibilis datio”, cioè qualcosa (o qualcuno) che ha dato senza 
possibilità di revoca: è questo che distingue il dono dal prestito. Una seconda caratteristica è che il dono non deve prevedere un contraccambio, perché in tal caso avremmo uno scambio. Il dono in senso occidentale rivela la duplicità che in alcune lingue è ancora conservata, e che associa all'idea di dono (l'inglese "gift") quella di veleno (il tedesco "Gift"). Avvelenati sono, infatti, i doni fondativi della cultura occidentale, dal fuoco di Prometeo e dal vaso di Pandora, fino alla mela di Paride e al cavallo di Troia del poema di Omero. Ma anche il frutto che Eva porge ad Adamo, nel giardino dell'Eden, non è certo un dono senza conseguenze. Avvelenato o perlomeno ambiguo, infine, è anche il dono dell'artista, la cui offerta dell'opera appare in bilico fra il dono di sé e l'affermazione di dominio, fra l'ospitalità e la provocazione. Ecco allora che, per restituire al dono la sua innocenza, è necessario che esso sia, come suggerisce il filosofo francese Jacques Derrida nel saggio Donare il tempo, un evento assolutamente gratuito, incondizionato e unilaterale. “

Note

Studiando gli usi e i costumi di alcune popolazioni del Pacifico e del Nord America, Mauss individua nel dono un sistema, a volte assai complesso, per stabilire relazioni fra gruppi e persone. Per Mauss il dono è un "fenomeno sociale totale.” Lo studioso osservò che in molte società lo scambio assumeva una forma ben diversa dalla logica utilitaristica dello scambio di mercato e le transazioni economiche si basavano sulla logica della reciprocità, riassumibile nella formula del ‘dare, ricevere, ricambiare.
Il nome di Ashura commemora il martirio di Hussein, nipote del profeta Maometto che, secondo la tradizione, fu ucciso e decapitato nel settimo secolo. Durante questa ricorrenza, in Iran, molti fedeli mostrano il proprio amore per il martire in un'autoflagellazione collettiva. Ancora oggi, in questo giorno di profondo lutto, per tutto il paese sfilano al suono ossessivo dei tamburi, cortei con uomini, donne e bambini vestiti di nero che si autoflagellano con fruste o mazzi di catene e feriscono la propria testa con affilati coltelli. Questa autoflaggellazione collettiva, ormai da tempo, è stata proibita e sostituita con la donazione volontaria di sangue chiamata "Qame Zani".Nel giorno di Ashura , le banche del sangue raccolgono quasi il quadruplo delle dosi rispetto alla media.